Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha presentato il terzo Dpcm del mese di ottobre. Tra le novità e le conferme ci sono:
• Bar e ristoranti chiusi dopo le 18
• Attività sospese per palestre e piscine
• Lezioni a distanza per le scuole superiori.
• Dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e fino a mezzanotte è autorizzata la consegna a domicilio.
• Consentiti gli spostamenti tra le regioni, ma è “fortemente raccomandato” rimanere nel proprio comune
• Chiudono palestre, piscine, centri massaggi.
• Aperti i musei ma vengono annullati convegni e fiere anche internazionali.
• Sospese le competizioni sportive a eccezione quelle agonistiche al di fuori di palestre e piscine.
• Stop a cinema e teatri
Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di 4 persone per tavolo, non più un massimo di 6 come recitava il penultimo DPCM, salvo che siano tutti conviventi.
Sono queste alcune delle regole contenute nel nuovo DPCM firmato nella notte da Giuseppe Conte. “L’andamento della curva segna in tutta Italia indici preoccupanti. Vogliamo tenerla sotto controllo gestendo la pandemia scongiurando un secondo lockdown che il Paese non può più permetterselo: dobbiamo preservare la salute e l’economia”, ha detto il presidente del consiglio Giuseppe Conte. “Introduciamo misure più restrittive che entreranno in vigore da mezzanotte”.
“Incentiviamo lo smartworking per la pubblica amministrazione e lo consigliamo fortemente per le private”, ha detto Conte. “Così contiamo di alleggerire i mezzi pubblici”.
I centri commerciali resteranno aperti nel weekend, in Lombardia sono chiusi per un’ordinanza regionale, e la didattica a distanza per le scuole superiori è prevista almeno al 75 per cento.
“Non introduciamo coprifuoco, ma ci si deve muovere per necessità evitando di ricevere a casa persone al di fuori del proprio nucleo familiare”, ha detto Conte. Sono consentiti gli spostamenti tra regioni ma “è fortemente raccomandato” di non spostarsi “in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune”.
“Questa è una pandemia che ci sta sfinendo creando nuove fasce sociali in difficoltà, stiamo chiedendo ad alcune categorie come artisti, commercianti, ristoratori un altro sacrificio. Prendo l’impegno di indennizzi per tutti coloro che verranno penalizzati a queste nuove norme”, ha concluso il presidente del Consiglio.
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