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Personale della Polizia ha arrestato, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Reggio Calabria, su richiesta della Procura diretta da Giovanni Bombardieri, due persone con l’accusa di ricettazione e tentata estorsione aggravata in concorso ai danni di un imprenditore. Le indagini condotte dalla Squadra mobile di Reggio Calabria sotto le direttive della Procura sono partite dalla denuncia della vittima, che, dopo aver subito il furto di un camion, era stato sollecitato al pagamento di una somma di denaro per la restituzione del mezzo, il cosiddetto cavallo di ritorno. All’identificazione degli arrestati – di 32 e di 36 anni – gli investigatori della Squadra mobile sono giunti attraverso servizi di osservazione, che avrebbero consentito di documentare gli incontri tra gli indagati e la vittima, che, dopo la denuncia, li aveva rassicurati sulla sua disponibilità a versare quanto richiesto, e ciò proprio al fine di consentire alla Polizia di proseguire le indagini. Gli incontri finalizzati a trattare sulla restituzione del camion e sul prezzo da pagare, sono stati monitorati dai poliziotti della sezione che da anni indaga sui gruppi criminali riconducibili alla comunità nomade locale, che hanno riconosciuto gli autori. Proprio la disponibilità a corrispondere quanto richiesto, aveva indotto gli indagati ad indicare al derubato il luogo dove recuperare il mezzo, che comunque presentava dei danneggiamenti e necessitava di essere trasportato con un carroattrezzi. La mancata corresponsione della somma pattuita, giustificata dalla vittima in ragione dei danni subiti, ha fatto scattare pesanti minacce che hanno indotto il pm titolare delle indagini a formulare una urgente richiesta di misura cautelare, poi disposta dal Gip.