L’effetto della vaccinazione sulla diffusione del contagio nella popolazione italiana è evidente, il calo dei casi positivi a differenza di dodici mesi fa non deriva principalmente dalle misure di contenimento. Nessun rigido lockdown, l’Italia ha imparato a convivere con il virus e ha scelto d vaccinarsi, lo dimostra l’alta percentuale di cittadini che ha ricevuto la prima dose attestata ad oggi al 40%. L’’istituto superiore della sanità evidenzia la variazione percentuale nel numero totale di casi rispetto alle settimane precedenti. Le vaccinazioni procedono per età decrescente, i primi effetti si vedono nella differenza tra +80 e le altre fasce.
Ma c’è un altro dato interessante, il calo costante dei ricoveri. In Calabria sono 224 i degenti nei reparti Covid, 93 a Cosenza dove il numero si è dimezzato rispetto al periodo più critico e si sta pensando alla chiusura del reparto geriatria Covid. Altro elemento da non trascurare la minima percentuale di soggetti vaccinati che hanno sviluppato sintomi importanti. Nessuno dei degenti in terapia intensiva attualmente ricoverato a Cosenza aveva ricevuto una o due dosi di vaccino. A Catanzaro solo 2 persone hanno avuto necessità di ricovero in reparti di area medica, si tratta, spiegano i sanitari, di casi sporadici in cui il vaccino non innesca una immunità totale.
In linea di massima però i vaccini proteggono dal contagio e soprattutto dalle complicazioni, adesso i numeri anche in Calabria sono importanti, quasi 400mila gli immunizzati con doppia dose o monodose. Un esempio, tra gli ottomila assistiti di un nucleo di medicina di base non ci sono stati casi di positività tanto meno sintomatologie preoccupanti. “Non ci risultano casi positivi tra i nostri assistiti – dice Felice Fazzari medico di base – emblematico il caso della casa di cura dove si sono infettate 35 persone tra anziani e operatori. Nessuno ha sviluppato sintomi gravi”.