Sette ricoveri nelle ultime 24 ore nelle strutture ospedaliere calabresi, il totale dei posti letto occupati in area medica è di 124, stabile a 16 l’occupazione dei posti in terapia intensiva. Al di là del computo quotidiano dei contagi è la situazione dei ricoveri che restituisce la misura dell’ondata, la quarta, di covid nella nostra regione. Le province di Cosenza, con 62 ricoverati tra aree mediche del territorio e rianimazione, e quella di Reggio Calabria con 48 posti occupati sono le aree maggiormente colpite. L’Annunziata di Cosenza è arrivata al limite, i reparti di malattie infettive e pneumologia sono ormai saturi, così come la terapia intensiva. In passato sono stati riconvertiti i reparti di Geriatria, Medicina Valentini e Rogliano per un totale di 64 posti aggiuntivi, ma in questa fase si vorrebbe evitare di destinare al Covid padiglioni dedicati ad altre patologie. Ecco perché è stato richiesto l’aiuto dell’Asp che ha risposto all’appello dell’Hub raddoppiando i 18 posti disponibili al Giannettasio di Rossano Corigliano. Finora i pochi pazienti in “surplus” giunti al Pronto Soccorso di Cosenza sono stati dirottati proprio a Rossano e a Catanzaro, se dovesse peggiorare la situazione si potrebbero riattivare i reparti Covid di Cetraro e Acri. Più delicata la questione terapie intensive, in queste ore si sono tenute riunioni tra i responsabili per stabilire una strategia e individuare reparti di rianimazione da convertire.
Intanto da Rossano, dove sono ricoverati 28 pazienti, si apprende che solo un soggetto, tra gli otto che presentano un quadro preoccupante, ha ricevuto la doppia dose di vaccino e si tratta di una persona con diverse comorbilità. A Cosenza invece si sta intensificando l’utilizzo degli anticorpi monoclonali che vengono infusi in ospedale a pazienti fragili positivi nella fase iniziale della malattia, nel tentativo di bloccare sul nascere gli effetti nefasti del virus. La strategia sta dando ottimi risultati.