La Corte di Strasburgo ha bocciato l’appello presentato dall’Italia contro il ricorso del capoclan di Taurianova, Marcello Viola, condannato a 4 ergastoli per associazione mafiosa, sequestro di persona e omicidio.La Corte europea dei diritti umani ha stabilito che l’ergastolo “duro” è incompatibile con la Convenzione europea dei diritti umani e l’Italia deve riformare la legge sull’ergastolo ostativo, che impedisce al condannato per determinati gravi reati di usufruire di benefici sulla pena se non collabora con la giustizia. Viola, in carcere per associazione mafiosa, omicidio e altri reati, si è finora rifiutato di collaborare con la giustizia e gli sono stati quindi rifiutati due permessi premio e la libertà condizionale. Per questo il boss di Taurianova si è rivolto alla Corte Europea dei Diritti Umani che nel giugno scorso ha accolto il suo ricorso. Una decisione contro cui l’Italia ha fatto appello, che oggi è stato respinto. “Non condividiamo nella maniera più assoluta questa decisione e faremo valere le ragioni del governo italiano e di una scelta che lo Stato ha fatto tanti anni fa: una persona può accedere ai benefici a condizione che collabori con la giustizia”, ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.
Ergastolo ostativo, Strasburgo dà ragione al boss di Taurianova
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