Andranno avanti ad oltranza le ricerche dei dispersi del naufragio del barcone carico di migranti naufragato il 26 febbraio a Steccato di Cutro e che ha provocato la morte accertata, al momento, di 79 persone, 33 delle quali minori. Secondo quanto riferiscono fonti dei soccorritori, il fatto che nelle ultime 24 ore non siano stati corpi di altre vittime – l’ultimo ritrovamento risale a mezzogiorno di ieri – non legittima la sospensione delle ricerche, che vengono condotte dalla Guardia costiera con il supporto dei vigili del fuoco, con unità che stanno lavorando sia in mare che sulla terraferma.
Un’attività che va avanti anche su specifica richiesta dei familiari delle persone coinvolte nel naufragio che mancano ancora all’appello ed il cui numero oscilla tra le 19 e le 21.
Un’eventuale sospensione delle ricerche sarà presa in considerazione, secondo quanto si è appreso, soltanto se nei prossimi giorni non verranno trovati i corpi delle altre vittime. Una possibilità che, per il momento, comunque, viene esclusa.
Intanto, entro domani sarà completato il trasferimento nei Paesi di provenienza delle salme identificate che si trovano ancora nel palazzetto dello sport di Crotone