Ragazze indifese, costrette a prostituirsi con minacce di morte e violenze che avrebbero potuto estendersi, in caso di rifiuto, alle loro famiglie d’origine. E’ lo spaccato che emerge dall’inchiesta “Sex Home”, la casa del sesso che oggi ha portato all’arresto di sette persone tra cui tre donne, due marocchine e una dominicana, con l’accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Altre tre donne indagate nella stessa inchiesta, destinatarie anche loro di ordinanze di custodia cautelare in carcere, risultano al momento irreperibili. Il blitz dei carabinieri della compagnia di Locri è scattato alle prime luci dell’alba . Una delle donne finite oggi in manette, con la complicità di una delle ricercate sarebbe riuscita a gestire tutta l’attività che ruotava intorno ad un appartamento che avrebbe affittato a Siderno, Secondo gli investigatori la donna avrebbe gestito anche un altro appartamento, nel centro di Milano, dove avrebbe ospitato varie prostitute, organizzando gli incontri e pattuendo con i clienti anche il prezzo della prestazione sessuale. Le altre due ricercate, invece, con la complicità di un cosentino, un 52enne arrestato nel corso del blitz di oggi e già coinvolto in altre inchieste simili, sarebbero riuscite a gestire degli appartamenti a Siderno e Rende il cui proprietario e sarebbe stato “ a conoscenza” dell’attività che si svolgeva all’interno e dunque permettendone il “particolare” utilizzo. In due anni di indagini gli inquirenti hanno documentato un giro di quasi un migliaio di “clienti”.Ogni incontro veniva pagato dai 50 ai 200 euro, Un numero talmente alto che in alcune circostanze le richieste si sarebbero addirittura accavallate, causando anche delle lunghe attese all’esterno degli appartamenti, tre dei quali, ubicati nelle vie centrali di Siderno,