I Carabinieri di Pesaro hanno arrestato quattro persone per l’omicidio di Sesto Grilli, pensionato di 74 anni, trovato morto, legato e imbavagliato nella sua abitazione di San Lorenzo in Campo la notte del 17 marzo scorso. Per il delitto, probabilmente scaturito da una rapina, sono finite in carcere persone originarie della Calabria ma residenti tra Marche ed Emilia Romagna: tra gli elementi d’accusa tracce genetiche, per due arrestati, e filmati di telecamere di videosorveglianza. I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Pesaro, guidato dal col. Luciano Ricciardi, e del Norm di Fano hanno eseguito gli ordini di custodia in carcere emessi dal gip Francesco Messina su richiesta del pm Maria Letizia Fucci: arresti compiuti a Pesaro, San Pietro in Casale (Bologna) e Melissa (Crotone). Durante le perquisizioni eseguite dopo il delitto, erano stati trovati in casa di Grilli circa 13mila euro in contanti, parte contenuti in una cassaforte in garage. Forse era questo l’obiettivo della presunta banda sgominata dai Cc. All’identificazione degli arrestati i militari sono giunti esaminando anche i video di sorveglianza vicino casa della vittima, il traffico telefonico in zona e reperti biologici degli interessati esaminati dal Ris che corrispondevano con due di quelli rinvenuti nell’abitazione della vittima. Nei prossimi giorni verranno effettuati gli interrogatori di garanzia e altri accertamenti per chiarire le singole posizioni e la dinamica di quanto avvenuto. Le persone di origini calabresi arrestate dai carabinieri di Pesaro e Fano con l’accusa di concorso nell’omicidio del pensionato di San Lorenzo in Campo Sesto Grilli, la notte del 17 marzo scorso, sono: Nino Deluca, 28enne disoccupato residente da molti anni a Pesaro; il fratellastro Franco, 40enne, disoccupato con una lunga permanenza in Germania e da poco rientrato in Italia, prima a Pesaro e poi a Melissa (Crotone); Dante Lanza, 34enne e Massimiliano Caiazza, 28enne, entrambi con dimora a San Pietro in Casale (Bologna) e operai in un’azienda di facchinaggio dell’interporto di Castel Maggiore. Una delle ipotesi investigative è che avessero saputo che la vittima teneva in casa molto denaro contante e volessero impadronirsene. Era stato un vicino di casa a trovare il corpo di Grilli che aveva la passione di allevare animali da cortile, del gioco della ‘morra’ e concedeva prestiti di denaro. Il 74enne era stato rinvenuto riverso su un fianco a terra, bloccato a una sedia con del nastro telato che gli avvolgeva mani, torace e viso, e una vistosa ferita alla testa. Ricostruendo i contatti del pensionato, da testimonianze e traffici telefonici, i carabinieri hanno individuato indirettamente Nino Deluca, da chiamate della vittima con un suo parente. Di seguito i militari sono risaliti agli altri arrestati. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, i quattro si erano visti a Pesaro il pomeriggio precedente. Con l’auto Citroen C3 nella disponibilità di Deluca la sera dell’omicidio per due volte avrebbero fatto spola tra Pesaro e San Lorenzo in Campo, percorrendo l’A14 e le Strade provinciali dove telecamere di sorveglianza avevano filmato la vettura; la seconda in orario compatibile con l’omicidio, mentre i telefoni dei quattro si collegavano ai ripetitori lungo il tragitto. Le indagini hanno coinvolto anche i comandi Arma delle province di Bologna e Crotone. Con vari escamotage i carabinieri hanno acquisito campioni biologici dei quattro: il Ris di Roma ha estrapolato i profili genetici risultati, per due arrestati, corrispondenti a reperti trovati sulla scena del delitto.
Pensionato ucciso a Pesaro, arrestati 4 calabresi
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