Utilizzavano minorenni, ai quali era affidato lo spaccio di marijuana, che sapevano di lavorare per conto di esponenti del clan Gallace traendone motivi di vanto. E’ quanto emerso dall’inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro che stamani ha portato al fermo di 24 persone accusate di gestire un traffico di droga. Era legata alla cosca di ‘ndrangheta dei Gallace, operativa a Guardavalle e con ramificazioni in altre regioni ed all’estero, l’organizzazione criminale dedita al traffico di droga smantellata stamani dai carabinieri che hanno eseguito 24 fermi disposti dalla Dda di Catanzaro. A capo dell’organizzazione, infatti, secondo gli investigatori, c’era Vincenzo Aloi, di 25 anni, nipote di Vincenzo Gallace, indicato come il capo della cosca. Le indagini hanno permesso di documentare la gestione dell’attività di spaccio di cocaina, hascisc e marijuana, non solo nel soveratese ma anche nel milanese e nel maceratese. L’inchiesta, condotta dai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Soverato, con il supporto delle Stazioni di Guardavalle, Davoli, Soverato, Satriano, Cardinale e Gasperina, è stata avviata dopo il ritrovamento di un bidone contenente un notevole quantitativo di sostanza stupefacente, avvenuto nella periferia di Soverato nel marzo 2017, nell’ambito di un servizio di controllo. Nel corso delle indagini sono state arrestate in flagranza di reato altre 7 persone, sequestrando oltre due chilogrammi di stupefacente di vario genere (cocaina, hascisc e marijuana) e un’arma clandestina con le relative munizioni. Inoltre, sono state registrate transazioni economiche inerenti ai traffici illeciti poste in essere dagli indagati per oltre mezzo milione di euro. Da qui il sequestro di beni per la stessa cifra tra i quali un esercizio commerciale, un capannone industriale, una barca, un appartamento, 4 autovetture, 16 conti correnti e depositi postali. Stamani, a conclusione delle perquisizioni effettuate, sono stati arrestati in flagranza di reato due degli indagati, poiché trovati in possesso di cocaina, marijuana e hashish, e oltre 10.000 euro in contanti. All’operazione, oltre ai carabinieri della Compagnia di Soverato, hanno partecipato quelli del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Catanzaro e dei reparti territorialmente competenti, con la collaborazione dello Squadrone Eliportato Cacciatori, del Nucleo cinofili e del Nucleo elicotteri di Vibo Valentia. “Era un’associazione – ha detto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri incontrando i giornalisti – che lavorava a pieno regime e che si stava preparando alla stagione estiva quando la popolazione sulle coste del soveratese triplica e aumenta il numero degli assuntori. Il fermo si è reso necessario perché alcuni indagati stavano partendo per la Svizzera. In questa indagine è stato fondamentale il supporto dei carabinieri delle stazioni presenti sul territorio”. Le indagini sono state coordinate da Gratteri, dal procuratore aggiunto Vincenzo Luberto e dai pm Vito Valerio, Debora Rizza e Veronica Calcagno. “E’ stata decapitata un’associazione – ha detto Luberto – che garantiva un regime di monopolio al traffico di stupefacenti nel comprensorio di Soverato ai Gallace. I minori gestivano lo spaccio della marijuana che, fatto ancora più grave, non è quella tradizionale ma di una qualità dalle caratteristiche tossiche devastanti. La disponibilità di cocaina, poi, era tale da superare di gran lunga la domanda, tanto da permettere di convogliarne chili e chili a Milano e nel maceratese”. “Questa attività – ha detto il comandante provinciale dei carabinieri Marco Pecci – ci ha consentito di bloccare un loop criminale. I proventi della vendita della droga permettevano infatti di rafforzare la penetrazione della cosca nel territorio, fornivano gli introiti per proseguire attività come usura ed estorsione. Segnali incoraggianti sono arrivati dalla popolazione dalla quale sono arrivate numerose segnalazioni”. “Sono anche stati effettuati – ha detto il colonnello Giuseppe Carubia, comandante del Reparto operativo di Catanzaro – accertamenti patrimoniali. Diecimila euro sono stati trovati e sequestrati nel corso dei controlli”. “Gli appartenenti all’associazione sono molto giovani – ha detto il capitano Gerardo De Siena, comandante della compagnia di Soverato – ma spregiudicati e socialmente pericolosi. Non sono mancati episodi di resistenza e violenza nei confronti dei carabinieri che in alcuni casi hanno riportato lesioni. Spesso gli spacciatori erano anche assuntori e agivano sotto l’effetto della droga. I ragazzini sapevano di lavorare per conto di esponenti del clan Gallace e ne traevano motivo di vanto”.
Traffico di droga con impiego di minorenni, 24 fermi
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