Nonostante l’Istituto superiore di sanità abbia deciso che la Calabria è zona arancione, preoccupa e non poco la soglia critica raggiunta in queste ultime ore dai ricoveri in terapia intensiva alle nostre latitudini. Oltre 400 i positivi nel bollettino di ieri e si rischia di passare di nuovo ad un indice Rt oltre soglia che possa far ripiombare la Calabria in zona rossa. Intanto però c’è preoccupazione per alcuni focolai che nelle ultime ore hanno portato il presidente Facente Funzioni Spirlì a dichiarare la zona rossa, oltre a quelli noti del vibonese di Fabrizia e Piscopio prorogati fino al 23 gennaio, nel reggino a Casignana e san luca fino al 30 gennaio. Il provvedimento, preso d’intesa con il delegato Antonio Belcastro – viste le relazioni dell’Asp e sentiti i sindaci – serve a salvaguardare la salute pubblica e contrastare la diffusione del Coronavirus. Alla data dell’11 gennaio, nel Comune di San Luca la proporzione dei casi attivi Covid-19 sulla popolazione residente, ha assunto il valore pari a 36,3 casi per 1000 abitanti e nel Comune di Casignana in contrada Palazzi, si è raggiunto un valore pari a 40,7 casi per 1000 abitanti. L’ordinanza prevede come noto il divieto di fatto salvo solo per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità e cioè per motivi di salute. C’è un altro cimune che resta attenzionato ed è quello di bovalino dove ieri il sindaco Vincenzo Maesano, in diretta sui social ha reso noto un nuovo aggiornamento 110 positivi attivi (incremento di 34 persone), 119 guariti (23 in più) e si è aggiunto, purtroppo, anche un nuovo decesso che porta questo indicatore a 4.