Asili nido, Calabria ultima in Europa. Ferrara: maggiori investimenti sul Por 21-27

Rosalba Baldino
«È desolante la situazione calabrese presentata dal XII rapporto dell’Atlante dell’infanzia a rischio “Il futuro è già qui – Il mondo dei bambini di domani” di Save the Children». È il commento dell’eurodeputata Laura Ferrara che sui ritardi degli investimenti delle risorse europee in questo settore, da parte della Regione Calabria, ha depositato specifica interrogazione alla Commissione europea.
«In Calabria solo il 3% di bambine e bambini usufruisce di asili nido o servizi integrativi per l’infanzia finanziati dai Comuni, un dato ben al di sotto della media nazionale che si attesta al 14,7%. Dati che non ci sorprendono – scrive in una nota la Ferrara – e che da tempo denunciamo anche alla luce dei gravi ritardi che la Regione Calabria ha registrato nell’ambito del programma operativo regionale plurifondo 2014-2020 e riguardante asili nido ma anche l’accesso all’educazione e alla cura della prima infanzia.
La Calabria non è solo maglia nera in Italia, registra, purtroppo, una delle percentuali peggiori d’Europa per quanto riguarda l’assistenza dei bambini di età inferiore ai 3 anni. Con gli obiettivi di Barcellona del 2002 la Commissione incoraggiava a migliorare l’accesso ai servizi per l’infanzia in modo da garantire, entro il 2010, un’assistenza per almeno il 33% dei bambini di questa fascia d’età, siamo nel 2021 e la Calabria non si è nemmeno avvicinata alla soglia minima per il raggiungimento di tale obiettivo».
«La buona notizia è che per la prima volta il Governo ha inserito i Livelli essenziali delle prestazioni (LEP) su asili nido nel disegno di legge di Bilancio 2022, risorse soprattutto per i Comuni svantaggiati e destinate a crescere anche grazie a fondi del Pnrr. Motivo per cui la Calabria, ultima in tutte le classifiche, ne potrebbe e dovrebbe usufruire. Il risvolto della medaglia è che storicamente la Calabria non si è mai distinta per importanti investimenti, anche di risorse europee, in questo ambito. Come segnalava la Commissione europea in una precedente risposta ad una interrogazione, a valere sul Fesr era prevista una spesa di 2,5 milioni per investimenti nelle infrastrutture: costruzione o ammodernamento degli edifici adibiti ad asili nido. Cifra decisamente esigua e di questi, ad aprile 2020, solo 250 mila euro furono effettivamente erogati. Per quanto riguarda il FSE considerati i ritardi nell’avanzamento della spesa certificata non è da escludere che vi possa essere il rischio di un’importante perdita delle risorse da destinare a questi settori ed a questi obiettivi.
In relazione a ciò faccio una diretta richiesta al presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, di affiancare agli investimenti nazionali una rivoluzionaria e ambiziosa programmazione delle risorse europee derivanti dalla Programmazione operativa regionale 21-27. Elaborare bandi che promuovano l’accesso all’educazione e alla cura della prima infanzia (ECEC) così da recuperare il gap con le altre regioni e offrire finalmente servizi e sostegni equi al resto d’Europa ai bambini calabresi ed alle loro famiglie» conclude Ferrara.
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