Ore di preoccupazione a Santa Maria del Cedro, una donna moldava si è barricata in casa armata di un fucile e un coltello tenendo in ostaggio un 85enne per il quale lavora come badante. In queste immagini si intravede la donna uscire sul balcone imbracciando il fucile. Allertati dai vicini i carabinieri hanno circondato la zona e tentato una mediazione con la donna che minacciava il suicidio, sul posto anche un’ambulanza.
Solo alle 8:30 di questa mattina la donna ha deciso di uscire dall’abitazione e farsi soccorrere, lei e l’anziano sono in buone condizioni.
Uno stato di forte stress psico-fisico, accentuato dalla situazione di emergenza epidemiologica in atto conseguente alla diffusione del Covid-19. Potrebbe essere questo, secondo le prime indagini dei carabinieri, il motivo all’origine del gesto della badante romena di 50 anni, che ieri sera si è asserragliata all’interno di un appartamento a Santa Maria del Cedro, tenendo in ostaggio un 88enne. La donna, dopo essere stata immobilizzata, è stata assistita da personale del 118 e poi arrestata per sequestro di persona, resistenza a pubblico ufficiale e minaccia aggravata, a disposizione della Procura di Paola. Nella tarda serata di ieri, la donna, armata di coltello ed imbracciato un fucile calibro 12, regolarmente detenuto dall’uomo e poi risultato con il colpo in canna, ha ripetutamente minacciato di uccidere l’anziano e chiunque si fosse avvicinato all’abitazione, per poi suicidarsi, senza riuscire ad indicare i reali motivi alla base della sua azione. I carabinieri della Compagnia di Scalea e della Stazione di Santa Maria del Cedro hanno proceduto a circoscrivere l’area. Sul posto sono giunti anche militari del Comando provinciale di Cosenza, tra i quali anche un maresciallo negoziatore, e nonché due squadre della SOS del 14mo Battaglione Calabria per un eventuale intervento. E’ iniziato dunque un dialogo, durante il quale è stato aperto un canale anche con il personale specializzato del GIS dell’Arma. La trattativa, dopo un lungo e difficile arco notturno – in cui si i carabinieri hanno anche cercato anche di mettere in contatto telefonico con il figlio della donna – ha cominciato a sortire i primi positivi effetti verso le 6.30. La donna si è poi decisa ad aprire la porta dell’abitazione venendo subito immobilizzata dai militari che nel frattempo erano arrivati nel vano scale.