La Guardia di Finanza ha eseguito sei arresti, 2 in carcere e 4 ai domiciliari, a seguito di un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Castrovillari. Le accuse per gli arrestati riguardano reati tributari e fallimentari. Sequestrati beni mobili ed immobili per 70 milioni di euro, valore ritenuto profitto dei reati, nei confronti di 24 persone fisiche e giuridiche.
L’indagine, condotta dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Corigliano-Rossano, avrebbe permesso di svelare un meccanismo di frode che ha consentito agli indagati di evadere le imposte attraverso l’uso di fatture per operazioni inesistenti. L’operazione trae origine da una verifica fiscale condotta dai finanzieri a carico di diverse società riconducibili ad uno stesso gruppo familiare, operante nel settore della produzione e commercializzazione di calcestruzzo e nello smaltimento di rifiuti solidi urbani.
Le società, accumulati ingenti debiti tributari nei confronti dell’erario, sarebbero state successivamente svuotate del complesso aziendale, costituito principalmente da impianti e macchinari, a favore di nuove società intestate a soggetti “prestanome”, per poi essere successivamente poste in liquidazione o portate al fallimento. Sono in tutto 28, tra persone fisiche e società, gli indagati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari.