Sono stati una cinquantina i detenuti coinvolti ieri pomeriggio in una rivolta verificatasi all’interno dell’istituto penitenziario di Catanzaro, il più importante della Calabria, che ospita 640 persone, alcune delle quali rinchiuse nel reparto di alta sicurezza per reati di mafia e di terrorismo. Il carcere è ubicato nel quartiere Siano del capoluogo, alla periferia est della città.
I disordini sarebbero partiti dal reparto del carcere in cui sono rinchiusi i detenuti con problemi psichiatrici. Ne è nata una situazione di grave rischio, dato anche il tentativo dei rivoltosi di impossessarsi delle chiavi delle cancellate, superata solo grazie ai rinforzi giunti dall’esterno della struttura, inviati dall’amministrazione penitenziaria, e all’arrivo di unità della Polizia, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, come previsto dai protocolli. Sono quattro gli agenti che hanno dovuto fare ricorso alle cure dei medici in ospedale per le contusioni riportate negli scontri, ma non si tratta di ferite gravi. I detenuti feriti sono stati invece medicati nella stessa struttura.
Secondo il sindacato Sappe, esiste una grave carenza negli organici della Polizia penitenziaria. Nel solo istituto di Catanzaro mancherebbero 100 agenti.