Confiscati beni per 600.000 euro a imprenditrice calabrese

Anna Franchino

La guardia di finanza di Reggio Emilia ha confiscato immobili e liquidità per indebite compensazioni di imposta di oltre 600.000 euro all’imprenditrice calabrese Vittoria Brugnano. La donna è la moglie di Antonio Vetere, ritenuto dagli inquirenti “un fiancheggiatore” di spicco della cosca Grande Aracri, il cui nome è emerso nell’inchiesta Aemilia contro la ‘ndrangheta, nel cosiddetto ‘Affare Sorbolo’, dove compare tra i primi investitori del denaro impiegato dal boss Nicolino Grande Aracri. Brugnano – condannata definitivamente a due anni – secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle, non ha versato all’erario una somma di 628.000 euro per le attività che gestiva tramite una società della quale era amministratrice di diritto. In particolare era titolare di tre palestre (ora in fallimento) disseminate tra Reggio Emilia, Parma e Assisi (Perugia). La Procura Generale della Corte d’Appello di Bologna ha emesso un decreto di confisca definitiva per equivalente dei beni – una villa di pregio, un fondo pensione e l’esercizio pubblico che gestiva (palestra con piscina) – in disponibilità dell’imprenditrice, eseguita dal nucleo di polizia economico finanziaria delle fiamme gialle reggiane.

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