Coronavirus, Iacucci: ” Provincia parte attiva task force”

Rosalba Baldino

Plenary Session week 49, 2015 in Brussels. Special report of the European Ombudsman concerning Frontex.

Da una parte le tante ombre sulla Rsa “Villa Torano”, diventata focolaio di Coronavirus, sulle quali la Procura dovrà fare luce, dall’altra l’aumento dei casi e la preoccupazione dei sindaci della Valle del Crati interessati dal diffondersi del contagio partito da Torano Castello. Da qui la necessità di “creare un tavolo permanente e operativo tra rappresentati delle istituzioni, Asp e strutture sanitarie, che sarà poi essenziale anche per la Fase 2”. È quanto ha affermato il presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci che ha inviato una lettera al commissario straordinario dell’Asp di Cosenza Giuseppe Zuccatelli e al commissario dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza Giuseppina Panizzoli, rinnovando “la disponibilità della Provincia di Cosenza ad essere parte attiva di questa task force, come Ente di area vasta che può coordinare e dare supporto ai Comuni”. Di questo si era discusso nei giorni scorsi nel corso di una riunione in videoconferenza con il commissario Zuccatelli, il consigliere regionale Carlo Guccione e i sindaci dei Comuni di Luzzi, Montalto, Bisignano, Acri, Santa Sofia d’Epiro e Mottafollone.
“In altre regioni e in altre realtà, per far fronte a questa esigenza di costante raccordo tra aziende sanitarie ed ospedaliere e Amministrazioni Locali sono state create task force ad hoc – scrive Franco Iacucci nella lettera indirizzata a Giuseppe Cotticelli e a Giuseppina Panizzoli – assicurando la rappresentanza di Comuni e Province. Ho già manifestato la proposta e la necessità di fare altrettanto in Calabria e in provincia di Cosenza, dove annose questioni di ordine organizzativo penalizzano la sanità: penso alla querelle sul Tirreno tra Paola e Cetraro, che finisce per danneggiare un intero comprensorio.”
“Per questo, rinnovo la disponibilità della Provincia di Cosenza ad essere parte attiva di questa task force.”
“Bisogna- conclude- poi ancor di più elaborare un progetto per costruire un reale rapporto ospedale-territorio e predisporre un programma di medio e lungo periodo per essere preparati ad un futuro che, inevitabilmente, non sarà più quello che immaginavamo e che richiede uno sforzo corale, di tutte le Istituzioni perché possa essere più umano e più sostenibile”.

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