Si riparte dalla tutela dei più deboli. E’ questa la linea che seguirà la Regione Calabria, attraverso l’Azienda per il governo della Sanità della Regione, la cosiddetta Azienda Zero. La strategia è precisa: si deve aumentare il numero delle persone raggiunte dalla vaccinazione anticovid.
Primo passo: agire nelle RSA, visto che gli anziani sono i soggetti più a rischio, soprattutto a causa della non prevista diffusione della contagiosissima variante Omicron 5. E anche se ancora la Calabria viene indicata dal Ministero della Salute come regione a “rischio moderato”, non è certo il caso di attendere un’eventuale fase emergenziale. E per questo si ricorrerà anche alla chiamata diretta e selettiva delle persone considerate a rischio, i cosiddetti fragili e gli immunodepressi.
E poi si utilizzeranno gli anticlonali anche in maniera preventiva, somministrandoli a chi ha patologie evidenti e non è comunque contagiato. Gli anticorpi monoclonali, insieme agli antivirali, saranno utilizzati, naturalmente, anche su chi è già contagiato. E per questo servirà un coordinamento tra ASP e medici di famiglia, per le necessarie prescrizioni caso per caso. Tra i punti salienti della nuova strategia c’è anche l’organizzazione di giornate di vaccinazione, soprattutto in aree rurali e di montagna.
Si dovrà anche operare un riconteggio dei ricoverati per Covid. Infatti, spesso tra questi compaiono anche i ricoverati per gravi patologie, che sono anche positivi, ma che non sono stati ricoverati per sintomi gravi dovuti al Covid. In questi casi c’è necessità di trattamenti diversi. Le indicazioni della Regione vanno poi verso un utilizzo ancora massiccio della mascherina e di tutti gli altri dispositivi o accorgimenti di sicurezza contro il virus. Nei presidi sanitari, quindi, la mascherina deve essere ancora utilizzata. Così come viene valutata, come già fatto in alcuni ospedali, l’opportunità di limitare gli accessi a visitatori e parenti dei pazienti.