C’erano anche due antichi ‘biberon’ del IV-III secolo a.C. tra i reperti archeologici restituiti dai carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale alla direzione museale della Calabria. Si tratta di oggetti provenienti da traffici illegali che i militari del Nucleo Tpc di Cosenza hanno recuperato nell’ambito dell’indagine denominata Achei coordinata dalla Procura di Crotone e che nel novembre 2019 ha portato all’arresto di 23 persone e al sequestro di centinaia di reperti. Successivamente i carabinieri hanno poi trovato altri importanti e preziosi manufatti che sono stati restituiti nel corso di una cerimonia svoltasi al Museo di Pitagora.
Il patrimonio artistico e culturale era stato sottratto dai tombaroli coinvolti nell’indagine e venduto illegalmente anche all’estero. Alcuni dei reperti, tra cui uno specchio di fattura magno greca, un vaso ed una olla di origine etrusca sono stati individuati in una casa d’asta di Londra. I reperti più antichi, databili tra il VI ed il III secolo a.C. sono quelli che provengono dal tempio di Apollo Aleo a Cirò Marina, dai siti archeologici di Castiglione di Paludi e di località Cerasello nel comune di Pietrapaola nel cosentino. Tra i reperti uno specchio in bronzo del V sec. a.C., un grande leikitos attica a figure nere del 500 a.C., 52 esemplari di monete in oro, rame, bronzo, argento dell’età tra V e III sec. a.C., una serie di brocche di età romana, un orinochoe modellato con corpo femminile di epoca magno greca.
“Quello che vediamo qui – ha detto il procuratore della Repubblica di Crotone – è il frutto del lavoro certosino di chi è specializzato in queste indagini. Quello che abbiamo fermato non è un semplice furto: è un furto della nostra storia perché questi reperti ci dicono cosa siamo stati e cosa dovremmo essere producendo cultura e bellezza. Prendiamo coscienza che i crotonesi producevano queste opere, che noi siamo questa bellezza”. Il vice comandante del comando carabinieri Tutela patrimonio culturale di Roma, colonnello Mario Mettifogo ha sottolineato che “La restituzione di questi reperti dona alle comunità da dove provengono la giusta importanza per la bellezza che la storia di questo territorio ha offerto”.
Crotone, preziosi reperti archeologi restituiti alla collettività. Operazione dei carabinieri
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