Edilizia, oltre ai costi dei materiali c’è lo stop dei crediti per il bonus 110%

Red

Tempi duri per il settore dell’edilizia, che sperava nel bonus 110% per un rilancio definitivo dopo molti anni di crisi. E invece sono arrivati i problemi. Vi abbiamo già parlato dell’aumento vertiginoso dei costi delle materie prime, che ha messo a rischio la sopravvivenza dei cantieri.

Ma c’è dell’altro: intanto, lo stop dei crediti da parte delle banche. Infatti gli istituti di credito hanno ormai esaurito il plafond messo a disposizione per la misura, che quindi non potrà essere rifinanziata, anche alla luce della bocciatura arrivata dal Senato per la cosiddetta “quarta cessione” del credito.

Poi c’è anche il problema delle truffe: sono 11.600 le imprese praticamente sorte dal nulla e che sono entrate nel settore. Con grossi guai per chi già vi operava. Molte le truffe perpetrate dai soliti “furbetti”. E laddove non ci sono truffe, c’è sicuramente la confusione per chi si è visto affiancare da gente senza alcuna esperienza e che sta creando anche disservizi a chi si affida loro, ingenerando quantomeno una sfiducia nelle imprese che lavorano nell’edilizia da anni e con serietà.

Servono quindi controlli più puntuali e l’utilizzo di certificazioni di qualità che possano premiare le imprese che hanno storicità ed esperienza, che vuol dire garanzia di un buon lavoro. E si spera anche in una proroga della misura, attualmente con scadenza alla fine del 2023.

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