Giustizia: Gratteri, riforma Csm non eliminerà correnti, loro strapotere non verrà demolito

Redazione

“Concordo sul punto col presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia: il mancato quorum è una plateale bocciatura di una cosiddetta riforma della magistratura e della giustizia che non era gradita a quasi nessuno e scontentava tutti”. Lo spiega il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, in un’intervista a ‘Il Fatto Quotidiano’, dove parla della riforma della giustizia e del flop dei cinque referendum.

“Dico che la ministra Cartabia e il governo dovrebbero prendere atto che ben più dell’80% dei cittadini non vogliono la separazione delle carriere – prosegue – invece vogliono che i magistrati possano continuare a lavorare senza interferenze e senza meccanismi che intacchino la loro autonomia e terzietà”.

Sulla proposta di riforma del Csm “non cambierebbe assolutamente nulla. La riforma proposta dalla ministra non solo non modifica in alcun modo il ‘sistema’ delle correnti che tutti a parole denunciano e dicono di voler combattere – spiega Gratteri – ma, se possibile, addirittura lo fortifica. Le correnti continueranno a fare quello che fanno e il loro strapotere non verrà in alcun modo indebolito o archiviato. L’unica strada è quella del sorteggio temperato, a favore del quale, non dimentichiamolo, si sono recentemente espressi il 41% dei magistrati. Molti emendamenti al testo governativo riguardano questo aspetto: sono gli unici che possono avere un senso”.

“La magistratura è uno dei tre poteri dello Stato. E la separazione dei poteri è uno dei principi fondamentali su cui si fondano uno Stato di diritto e una democrazia liberale – conclude – la riforma, invece, prevede delle ingiustificate e ingiustificabili interferenze che intaccano la separazione tra i poteri. Che non dev’essere toccata”.

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