Il Cosenza riconquista la Serie B

Gianluca Pasqua


Il finale desiderato, senza affanni e preoccupazioni, che il girone monco e la pausa all’ultima giornata capitata proprio ai rossoblù, avrebbero potuto procurare. Il Cosenza riconquista la Serie B e non è cosa da poco, perchè i lupi in cadetteria non c’erano arrivati dalla porta principale, ma soltanto grazie all’impresa realizzata nei play off della Serie C e dunque portandosi dietro le perplessità, fondate o meno, di addetti ai lavori e osservatori.
La squadra di Guarascio, Trinchera e Braglia era vista come la cenerentola della Serie B, una vittima predestinata in un campionato anomalo con un’alta probabilità di retrocessione per le neopromosse.
E i risultati, ma solo quelli, delle prime giornate davano apparentemente ragione alle previsioni più nefaste.I pochi punti conquistati nei sette turni iniziali, complice anche la mancata disputa della gara con il Verona, avevano fatto suonare più di un campanello d’allarme. Ma solo in chi non aveva visto giocare il Cosenza. La qualità prima o poi paga, certo i lupi non erano e non sono una macchina da gol, ma quell’affiatamento e quell’armonia apprezzate nelle fasi finali della scorsa stagione erano intatte anche al cospetto di formazioni di rango superiore, anzi risultavano ancora più evidenti in un tipo di calcio, come quello praticato in Serie B, meno asfissiante. L’inesperienza, la cattiva sorte e qualche decisione arbitrale più che discutibile hanno costretto i rossoblù ha incassare qualche delusione di troppo soprattutto nel girone d’andata, finito in crescendo ma con la consapevolezza di dover fare di più aumentando il tasso tecnico dell’organico. E così dal mercato di gennaio sono arrivati i gol e il supporto di Sciaudone, Embalo, Litteri, Bittante, Hristov e Izco. Un plusvalore che ha dato i suoi frutti, i quattro successi in cinque gare hanno cambiato classifica e spessore del Cosenza che ha acquisito autostima ed è diventato artefice del proprio destino. Anche nelle sfide teoricamente più proibitive i lupi hanno sempre lottato fino in fondo riducendo al minimo i gap esistenti con gli organici costruiti per primeggiare.
C’è un’ultima gara da giocare, poi si entrerà nel futuro con i punti fermi di queste due stagioni, con alcune liete sorprese di questa annata e con alcuni necessari o inevitabili movimenti di mercato in entrata e in uscita. E’ ancora presto per fare nomi o dare certezze, di sicuro il Cosenza che verrà vorrà meritare lo stesso calore e lo stesso affetto riservato quest’anno dal Marulla. Un afflato smarrito da tempo e ritrovato con il ritorno nella categoria persa quindici anni fa, un patrimonio da conservare e difendere nei prossimi anni.

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