L’ ordine provinciale dei medici – chirurghi e degli odontoiatri di Cosenza e provincia attraverso una nota hanno inviato un appello al dirigente generale dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie della Regione Calabria, al commissario straordinario azienda ospedaliera di Cosenza oltre al commissario straordinario azienda sanitaria provinciale di Cosenza e per conoscenza al ministro della salute Speranza, per la preoccupazione situazione , scrivono “che ci troviamo a registrare le continue segnalazioni, provenienti da moltissimi Ns/ iscritti operanti nelle strutture sanitarie della Ns/ Provincia, che lamentano la mancata adozione, ad oggi, di tutte quelle concrete e strutturali iniziative e provvedimenti, dettati dalle linee guida scientifiche e dal buon senso e recepite nei provvedimenti normativi, regolamentari ed amministrativi adottati dal Governo e da tutte le altre Autorità competenti, dirette alla mitigazione del rischio contagio e alla salvaguardia della salute tanto dei pazienti che degli operatori sanitari. Ci viene segnalato infatti che, ad oggi, nessuna iniziativa organica e strutturale è stata ancora assunta per dotare tutti gli operatori sanitari dei necessari equipaggiamenti di difesa personale dal contagio (mascherine idonee, tute, visiere, ecc.) e nessuna iniziativa è stata assunta per riorganizzare le strutture e l’accesso alle stesse in modo da evitare assembramenti e contatti tra i pazienti in attesa. Tutto ciò è evidentemente non solo incomprensibile, ma, certamente, non più sopportabile vista la gravità della situazione e i pericoli ad essa connessi, per cui siamo a sollecitare il Vs/ autorevole intervento (ciascuno per quanto di propria competenza), dando fin d’ora la Ns/ piena disponibilità a collaborare, nelle forme e nei modi che riterrete opportuni ed utili, al fine di consentire agli operatori sanitari di svolgere i loro compiti nelle condizioni di maggiore sicurezza possibili e di evitare che le strutture sanitarie diventino luoghi di maggiore diffusione e contagio del virus”.
Il personale sanitario va tutelato
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