Interruzione di gravidanza volontaria, Ferrara (M5S): nei presidi pubblici negato un diritto

Isabella Roccamo

“È grave quanto emerso nel corso della seduta della Commissione Salute del Comune di Cosenza in cui è intervenuto l’ex direttore dell’Asp di Cosenza, Martino Rizzo. È grave ma purtroppo non ci sorprende”. Lo scrive in una nota l’eurodeputata Laura Ferrara.
“All’incalzare delle richieste del consigliere comunale Graziadio, l’ex dirigente, dimissionario dal novembre 2021 -continua – ammette imbarazzato che l’Asp di Cosenza non distribuisce la Ru 486, più nota come pillola abortiva. In pratica un presidio sanitario pubblico nega un diritto sancito dalla legge.
Pochi giorni fa il mondo cosiddetto progressista e democratico si indignava per il grave regresso in campo di diritti civili avvenuto negli Stati Uniti in seguito alla sentenza della Corte Suprema che cancella la protezione garantita a livello federale del diritto all’aborto. Ci si indignava per questo ritorno al passato ma nel frattempo niente si continua a fare per garantire in casa nostra, in Calabria come in tutta Italia, un diritto. Vi è un forte ostruzionismo all’applicazione della legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza. Nelle strutture pubbliche lavora un numero di medici obiettori di gran lunga superiore a quelli non obiettori.
All’ospedale civile di Cosenza, per esempio, l’unico ginecologo non obiettore ha rassegnato le dimissioni e ancora non è stato sostituito. Una grave carenza diffusa in tutta Italia che nega, di fatto, un diritto e la piena applicazione di una legge che in Italia ha 44 anni ma viene serenamente disattesa”

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