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Minacce e insulti sarebbero stati rivolti da alcuni detenuti, nel carcere di Catanzaro, al collaboratore di giustizia Emanuele Mancuso e al procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, dopo la decisione dell’esponente dell’omonimo clan della ‘ndrangheta di Limbadi di collaborare con i magistrati antimafia. E’ quanto raccontato stamane, nel corso del processo “Nemea” contro il clan Soriano di Filandari, dal collaboratore di giustizia collegato in video conferenza con l’aula bunker del nuovo Tribunale di Vibo Valentia.