‘Ndrangheta: amministrazione giudiziaria per azienda di bibite lombarda

Redazione

La Sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale di Milano ha disposto l’amministrazione giudiziaria, sulla base del codice antimafia, dell’azienda Spumador. Il decreto è stato eseguito dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Como, su delega della Dda di Milano. I giudici hanno rilevato “una grave situazione di infiltrazione mafiosa” nella società produttrice di bevande analcoliche da parte di esponenti della ‘ndrangheta che si sarebbero aggiudicati il controllo e le gestioni delle commesse di trasporto “conto terzi”. Il provvedimento è legato alle indagini contro la ’ndrangheta in Lombardia, in particolare il clan Molé-Piromalli.

Dalle indagini sarebbe emerso come Antonio Salerni, finito in carcere con l’accusa di associazione di tipo mafioso, avrebbe ottenuto il controllo totale delle commesse dei trasporti “conto terzi” della Spumador con minacce di stampo mafioso ai danni di dirigenti e dipendenti della società, di fatto assoggettata al volere degli ‘ndranghetisti, che imponevano le loro condizioni economiche, spesso svantaggiose.

Le indagini “danno conto dell’oggettiva agevolazione prestata” dalla Spumador “in favore di soggetti appartenenti a contesti di ‘ndrangheta” i quali attraverso “il sistematico ricorso all’intimidazione e alla violenza fisica, hanno instaurato un grave regime di sopraffazione” nei confronti dei dirigenti e dei dipendenti della società. È quanto scrivono i giudici Fabio Roia (presidente)-Veronica Tallarida-Ilario Pontani della Sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale di Milano nel decreto con cui hanno disposto l’amministrazione giudiziaria della Spumador.

“È fuori di dubbio – sottolinea il collegio – che la direzione della Spumador fosse pienamente consapevole dell’infiltrazione dei fratelli Salerni in contesti malavitosi”. Ciononostante, i dirigenti societari avrebbero omesso di “assumere iniziative volte a rescindere i legami commerciali con tali soggetti”.

Dopo l’esecuzione dei 54 fermi nel novembre 2021 nell’ambito dell’operazione “Cavalli di razza” contro la ‘ndrangheta lombarda, “la situazione non è mutata apparendo francamente inspiegabile” come Spumador da una parte “continui ad intrattenere rapporto con un soggetto che è diretta emozione della famiglia Salerni” e dall’altra “abbia interrotto ogni rapporto con la Sea Trasporti, oggi gestita di fatto attraverso il commissario giudiziale dal tribunale di Milano”.

È quanto scrive la procura di Milano nella richiesta di amministrazione giudiziaria della Spumador. L’osservazione è contenuta nel decreto della Sezione autonoma misure prevenzione del tribunale con cui ha accolto l’istanza. “In sintesi – sostiene il pm Paolo Storari – anche a seguito dei provvedimenti cautelari, si registra ancora una grave inadeguatezza organizzativa che di fatto non consente alla società di poter operare sul mercato, scevra da situazioni di strumentalizzazione dell’attività aziendale”.

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