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Usura ed estorsione, aggravata dal metodo mafioso, spaccio di stupefacenti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti sono queste le misure cautelari nei confronti di 10 indagati dagli agenti della Polizia di Stato, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano. Le misure eseguite nelle province di Milano e Pavia. Il giro di affari legato alle sole emissioni di false fatture ammonterebbe a diversi milioni di euro mentre è stata scoperta una “vendita di denaro” da parte di alcuni degli indagati che consentiva di poter camuffare dei prestiti di tipo usuraio: si sono verificate anche estorsioni ed è stato riscontrato sfruttamento di manodopera in nero. Alcuni degli indagati risulterebbero affiliati alla ‘ndrangheta, in particolare alla locale di Giussano (Monza e Brianza), direttamente collegata alla locale di Guardavalle (Catanzaro). L’uomo è risultato gestore di fatto, attraverso una serie di prestanome, di società cartiere che emettevano false fatturazioni al fine di mascherare altre operazioni ed attività illecite. Viene citato anche il nome di Damiano Gattuso “zio del calciatore”, ossia di Gennaro ‘Rino’, ex centrocampista del Milan e della Nazionale e attuale allenatore del Valencia, nell’ordinanza del gip di Milano sul blitz della Squadra mobile. Nel provvedimento, tuttavia, il parente dell’ex rossonero non risulta indagato.