Oltre 20mila lavoratori irregolari, omessi versamenti dell’Iva per 27 milioni di euro, mancati versamenti contributivi Inps per oltre 61 milioni di euro e ritenute fiscali operate sui salari corrisposti ai dipendenti per 19 milioni. Un’indagine della Guardia di finanza di Roma nell’ambito del contrasto al sommerso nel mondo del lavoro, ha svelato un “un artificioso meccanismo su scala nazionale, che ha portato al deferimento presso la Procura della Repubblica capitolina” dell’imprenditore Luca Di Gallo, ex presidente della Reggina, già arrestato dalla Gdf a maggio. In particolare, le indagini condotte dalla Compagnia di Velletri (Roma) hanno riguardato l’operatività di quattro società di capitali operanti, di fatto, nel settore dell’illecita somministrazione di personale, con volume d’affari di svariati milioni di euro ed una forza lavoro di migliaia di operai che, attraverso la formale stipula di contratti di appalto illeciti, hanno fornito manodopera a centinaia di imprese, in violazione delle norme fiscali, previdenziali, contributive e in materia di legislazione sul lavoro. L’autorità giudiziaria ha chiesto il fallimento delle imprese coinvolte e la nomina di un amministratore giudiziario a tutela delle quote societarie.