Nuovo arresto per l’ex presidente della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro, ed ex presidente della commissione provinciale tributaria, Marco Petrini, indagato per corruzione in atti giudiziari. Dopo aver iniziato a collaborare con i magistrati di Salerno, Petrini era passato dagli arresti domiciliari all’obbligo di dimora. Stava rientrando a Lamezia Terme, ma questa mattina per l’ex giudice sono scattate nuovamente le manette ed è stato trasferito in carcere . L’accusa, secondo quanto si è appreso, è di inquinamento probatorio. La misura è stata eseguita dalla Guardia di Finanza. I militari hanno proceduto ad una serie di perquisizioni collegate ad un nuovo filone dell’inchiesta. Petrini era finito in manette il 15 gennaio scorso nell’ambito dell’inchiesta “Genesis”. Secondo le accuse, avrebbe aggiustato procedimenti giudiziari in cambio di denaro e altri doni di vario genere. Dopo il suo arresto, l’ex togato aveva iniziato a collaborare con i magistrati inquirenti campani, ammettendo le proprie responsabilità e svelando una serie di altri episodi corruttivi, aprendo nuovi scenari nell’inchiesta della Dda di Salerno sulla corruzione nel palazzo di giustizia del capoluogo calabrese. Nei giorni scorsi il tribunale di Salerno ha fissato per il prossimo 9 giugno l’udienza per il giudizio immediato per l’ex magistrato e altri coimputati nel procedimento. Adesso, Petrini, è finito nuovamente in carcere per inquinamento delle prove. I suoi legali hanno annunciato che faranno appello dopo la nuova misura cautelare