Lo scorso 10 maggio la Guardia di Finanza ha apposto i sigilli al cantiere delle opere complementari del nuovo ospedale di Vibo. Adesso la Procura ha convalidato il sequestro preventivo dell’area e ha iscritto nel registro degli indagati 8 persone tra dirigenti della regione, tecnici della soprintendenza e imprenditori. Le accuse, a vario titolo, sono di abuso d’ufficio, invasione di terreni, danneggiamenti al patrimonio archeologico nazionale. Le Fiamme Gialle avevano accertato la presenza di oltre 500 tonnellate di ferro e detriti su un’area sottoposta a vincolo archeologico dove, tra l’altro, erano state ritrovate anche monete bronzee appartenenti all’epoca greca. Quell’area, secondo la Procura di Vibo è adesso irrimediabilmente deturpata. Secondo i magistrati vi sarebbe una gestione illecita dei lavori per realizzare la strada d’accesso al nuovo ospedale e la sistemazione del fosso “Calzone”, lavori avviati senza nessuna autorizzazione della Soprintendenza.
Nuovo ospedale Vibo, 8 indagati
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