Trenta anni. E’ la pena inflitta dal Gup di Vibo Valentia in abbreviato a Giuseppe Olivieri, reo confesso dell’omicidio di Francesco Timpano, avvenuto sulla spiaggia di Nicotera Marina il 12 di agosto del 2018. Olivieri ha evitato l’ergastolo che era stato chiesto dal pm Ciro Luca Lotoro e dalle parti civili, nelle persone dei familiari della vittima del delitto eclatante per le modalità con le quali è stato compiuto. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Francesco Schimio, aveva chiesto l’esclusione dell’aggravante della premeditazione e il minimo della pena in virtù del fatto che il suo cliente ha reso confessione del delitto ammettendo di aver agito non per vendetta quanto per timore di finire a sua volta ammazzato dopo quanto commesso, qualche mese prima, dal fratello Francesco che in un raid omicida uccise due persone e ne ferì tre, una delle quali parente di Timpano. Giuseppe Olivieri, il 12 agosto dello scorso anno, si recò, nel primo pomeriggio, a Nicotera Marina, all’interno dello stabilimento balneare “Il Gabbiano” per attendere il 44enne Timpano e per poi ucciderlo sparandogli alla schiena alcuni colpi di pistola calibro 7,65, davanti alla moglie della vittima e a decine di bagnanti atterriti. In particolare, Olivieri, in sede di convalida del fermo del pm, aveva precisato che questo delitto nulla avrebbe avuto a che fare con il disegno criminoso messo in atto dal fratello Francesco detto “Ciko”, che l’11 maggio sempre del 2018 uccise a Limbadi Michele Valerioti e Giuseppina Mollese, vittime presenti in una lista di morte che il fratello Francesco Olivieri aveva stilato per vendicare la morte del fratello Mario, avvenuta nel 1997. E su quella lista di morte sarebbe finito anche Vincenzo Timpano, fratello di Francesco, rimasto soltanto ferito assieme ad altre due persone. L’indagato, dopo l’omicidio, si diede alla fuga salvo poi costituirsi, 9 giorni dopo, alla caserma dei carabinieri di Nicotera.
Omicidio in spiaggia: autore delitto condannato a 30 anni
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