In manette i presunti responsabili della morte di Francesco Prisco

Sono stati arrestati all’alba i tre presunti responsabili dell’agguato compiuto nella notte tra il 26 e il 27 febbraio a Tortora ai danni di Francesco Prisco, ferito gravemente a colpi di fucile e morto dieci giorni dopo presso l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza dove era stato trasferito in gravi condizioni. Sono tre  quarantenni dell’alto tirreno, Angelo Lentini, Michele Tufano e Jonathan Russo, da ritenere innocenti fino al termine del procedimento. A loro sono giunti gli inquirenti grazie alle dichiarazioni della vittima raccolte dai Carabinieri di Scalea nell’immediatezza del fatto e poi in altre circostanze quando  Prisco si trovava al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Praia a Mare e all’ospedale di Cosenza. Nelle sue dichiarazioni, per quanto sofferente, Prisco aveva indicato Lentini come la persona che ha fatto fuoco contro di lui, Tufano e Russo come i suoi accompagnatori giunti sotto alla sua abitazione a bordo di una Lancia Ypsilon poi ritrovata dai militari abbandonata nella zona del fiume Noce. Gli elementi raccolti durante le audizioni della vittima sono stati oggetto di accurate verifiche e accertamenti, tramite interrogatori di persone informate sui fatti perché vicine al luogo dell’agguato o a conoscenza dei movimenti della vittima nelle ore precedenti, e la visione di immagini tratte da diversi impianti di videosorveglianza che sono servite a ricostruire una notte concitata in cui Francesco Prisco avrebbe litigato con Tufano, uno dei presunti aggressori, davanti ad un Bar di Praia a Mare ricevendo da questo minacce di morte. Sullo sfondo della vicenda molto probabilmente questioni di droga. Francesco Prisco colpito sotto casa da pallini esplosi da un fucile da caccia al torace, al polso sinistro, al braccio destro è morto dopo una lunga agonia. La Procura di Paola, guidata da Pierpaolo Bruni, contesta ai tre detenuti in custodia cautelare le accuse di omicidio in concorso e di detenzione illegale di arma da fuoco.