Parkinson, malati senza un farmaco importante

Gianluca Pasqua


Malati di Parkinson in difficoltà, di punto in bianco uno dei farmaci più utilizzati è sparito dalle farmacie italiane. Il Sinemet ,a base di levodopa+carbidopa, è un medicinale molto importante per i parkinsoniani. La metà dei pazienti italiani che assume levodopa, cioè quasi tutti, è costretta a prenderlo per tutta la vita, come farmaco sostitutivo, cioè per integrare la dopamina cerebrale che manca a causa della malattia. Il caso è stato sollevato dai pazienti e portato all’attenzione del ministro della salute dall’associazione italiana parkinsoniani e dalla fondazione Grigioni. Si tratta di un farmaco che in Italia costa poco, così poco che non esiste neanche un generico per la formulazione pronta 100+25, oramai introvabile. Gli organismi che difendono i malati di parkinson contestano le motivazioni che hanno portato alla penuria del farmaco, è stato detto che “la produzione di carbidopa è costosa” e che l’azienda deve “riorganizzare la produzione” ma sta di fatto – affermano – che all’estero, dove costa due o tre volte di più, non manca. I pazienti, anche quelli calabresi, contattano gli specialisti a decine per sapere come possono sostituirlo e non è facile rispondere, visto che manca un preparato identico e la malattia di Parkinson può essere una condizione critica che mal sopporta cambiamenti terapeutici improvvisi.
Alla prima lettera del 7 di aprile 2019, ha risposto l’AIFA spiegando che il farmaco non è presente in modo continuativo nelle farmacie italiane e non lo sarà neanche in futuro, perché i generici del Sinemet sarebbero stati ritirati dal mercato mettendo in difficoltà la fornitrice del farmaco di marca.
Per le associazioni la vera motivazione è economica, tanto è vero che la combinazione Levodopa Carbidopa non manca all’estero, dove i prodotti costano di più, e anche in Italia quando i due elementi sono presenti in farmaci dal prezzo più alto. L’associazione italiana parkinsoniani chiede dunque al Ministro Grillo un intervento risolutore per le migliaia di malati che vogliono proseguire ad assumere il farmaco che hanno sempre preso con fiducia.

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