Dobbiamo fare in fretta nell’utilizzo dei fondi del PNRR, perché altrimenti Bruxelles bloccherà i finanziamenti. Serve mettere in piedi subito i cantieri e iniziare a lavorare. Ma a che punto siamo? Praticamente, non siamo neanche partiti. La denuncia campeggia sul Corriere della Sera, dove Milena Gabanelli ha fatto un po’ di conti.
Entro il 2026 l’Italia dovrebbe ricevere dall’Europa 191 miliardi e mezzo per il Piano nazionale di ripresa e resilienza: più di 122 sono prestiti e una settantina a fondo perduto. Ma bisogna rispettare rigorosamente le tappe del programma approvato a luglio, altrimenti niente soldi. E dall’estero ci stanno col fiato sul collo: chi ci osserva spera di accaparrarsi i soldi che sono destinati a noi. Che siamo già in ritardo: entro il 2021 dovevamo spendere 15,4 miliardi, ma a fine febbraio 2022 ne avevamo spesi solo 5,1. La metà li abbiamo usati per le ferrovie, il resto per ecobonus e digitale e una fettina per la sicurezza delle scuole.
Miglioreremo le nostre prestazioni? Difficile. Perché molti Comuni, quasi il 70%, non sono in grado neanche di presentare i progetti, non avendo le strutture tecniche adatte. Le hanno le Regioni, che dovranno dare un aiuto sostanziale. E di questo si è anche discusso nell’incontro tra sindacati e Regione a Roma. Ma intanto l’Ance ha analizzato 596 progetti presentati da 177 amministrazioni locali, per un totale di 1,2 miliardi di euro. E ha scoperto che l’80% non ha un progetto esecutivo che consenta di aprire il cantiere, il 66% ha solo un progetto di fattibilità e il 72% dei progetti non è stato aggiornato rispetto agli incrementi dei prezzi dei materiali.
Insomma, è un disastro. In tutta Italia. Con punte davvero drammatiche nel Meridione. Non vogliamo neanche pensare all’effetto dell’inflazione, che è in aumento. E neanche vorremmo troppo deprimerci, ricordando i nostri insuccessi del passato. Per esempio, dei Fondi per lo sviluppo e la coesione 2014/2020, alla fine abbiamo speso meno del 10% di quanto stanziato. Conclusione? Rischiamo di non aprire proprio i cantieri e di sprecare completamente l’occasione del PNRR.