“Il riconoscimento di un diritto, come quello alla salute, sancito dalla Costituzione, fra gli altri, è il punto nodale per la Calabria. Questa terra, infatti, in materia di sanità, di servizi sanitari, di rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza è lontana anni luce da quelle regioni italiane, per lo più quelle del Nord Italia, che possono appuntarsi al petto la medaglia di territori virtuosi e sanitariamente all’avanguardia”. E’ quanto afferma, in una nota, Santo Biondo, segretario generale della Uil Calabria. “Gli obiettivi principali da perseguire per la sanità calabrese – sostiene ancora Biondo – dovranno essere l’efficientamento del sistema per liberarlo dal malaffare e dalle ingerenze della criminalità organizzata. È indispensabile per restituire ai calabresi il diritto universale alla salute: l’abbattimento delle liste d’attesa, il contenimento della spesa addebitabile all’emigrazione sanitaria, il miglioramento dei Livelli essenziali di assistenza. In sintesi: una riorganizzazione che avendo al centro l’uomo, parta con il saper valorizzare il lavoro svolto dai tanti dipendenti pubblici e privati che operano nel settore. Sotto questo aspetto, è evidente che occorre migliorare il decreto governativo per la sanità calabrese, attraverso norme chiare finalizzate a sbloccare concretamente il turnover e a definire un piano per la stabilizzazione del precariato e per le nuove assunzioni, ormai non più rinviabili, se si vuole evitare di portare al collasso il sistema per carenza di personale”.
Sanità, Uil: restituire ai Calabresi diritto universale alla salute
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