Dopo gli arresti dell’operazione “Mala Gestio”, che ha fatto luce sulla bancarotta della Multiservizi, partecipata del Comune di Reggio Calabria, incaricata della manutenzione di beni pubblici, nel mirino di Procura e Guardia di Finanza finiscono gli incarichi e i compensi elargiti a commercialisti, architetti e avvocati. Disponibilità finanziarie per circa 2 milioni sono state sequestrate dai finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria a 6 tra avvocati e professionisti coinvolti nell’inchiesta. Nei giorni scorsi erano state arrestate, per bancarotta fraudolenta, 5 persone che ricoprivano cariche sociali nella Multiservizi, nel socio privato Gst e in altre aziende a loro riconducibili nelle quali finivano i soldi versati alla Multiservizi dal Comune di Reggio Calabria, socio pubblico. Dalle indagini, condotte dal Gico del Nucleo di Polizia economico finanziaria, i professionisti avrebbero ricevuto in maniera non dovuta denaro dalla Gst per importi variabili da 28 mila euro a un milione. In un caso, è stato stipulato un contratto per l'”elevato profilo e alla specifica esperienza professionale” di un avvocato che non era iscritto all’albo.
Scandalo Multiservizi, sequestrati beni per 2 milioni di euro
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