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I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni per 665.000 euro, emesso dal Gip di Lamezia Terme su richiesta della Procura, nei confronti di due imprenditori, amministratori di tre società di capitali, una delle quali ora fallita, operanti nel lametino nel settore della grande distribuzione e indagati per sfruttamento del lavoro ai danni di 79 dipendenti. L’operazione è stata denominata “Mari Neri”.
I fatti risalgono al periodo tra il 2016 e il 2017. Dalle indagini, avviate dal Gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme e proseguite con il coordinamento della Procura della città, sarebbero emersi gravi indizi a carico dei due imprenditori sull’impiego di manodopera in condizioni di sfruttamento. Ai lavoratori, secondo quanto emerso, sarebbero state corrisposte retribuzioni in modo palesemente difforme dai contratti collettivi nazionali e violando la normativa relativa all’orario di lavoro e approfittando del loro stato di bisogno derivante dall’assenza di ulteriori opportunità occupazionali.
Gli indagati, inoltre, avrebbero imposto ai lavoratori di rinunciare a parte delle ferie, alle indennità per impiego nei giorni festivi e alle ore di straordinario, pena la mancata assunzione. La condotta avrebbe consentito agli imprenditori di trarre illeciti profitti oggetto di sequestro preventivo. Le indagini sono risultate particolarmente difficili sia per l’iniziale scarsa collaborazione di molti dipendenti, timorosi delle ritorsioni dei datori di lavoro, sia perché formalmente le buste paga non presentavano palesi irregolarità.