Ancora nulla di fatto sulla ripartenza dei tirocinii e sul destino dei lavoratori. Lo denuncia il consigliere regionale Gianluca Gallo, lamentando le condizioni di incertezza nelle quali sono costretti a vivere migliaia di calabresi, un tempo percettori di mobilità in deroga, poi inquadrati negli uffici della pubblica amministrazione, in diversi settori, con paghe minime, orari comunque pesanti e nessuna prospettiva futura. «Quel che è peggio – spiega il capogruppo della Cdl – a questi lavoratori non sono garantite neppure le certezze del presente, che pure dovrebbero essere tutelate sul piano giuridico».Tre, in particolari, gli ambiti presi ad esempio. Il primo è quello dei tirocinanti Mibact, chiamati a prestare il proprio servizio in musei, parchi archeologici, biblioteche, gallerie, palazzi e soprintendenze. «Sono stati selezionati in 627 per tirocini della durata di 12 mesi, con un’indennità mensile di 500 euro: il bando era stata pubblicato nella primavera del 2016, i tirocinii sono iniziati nel Marzo 2018 e completati lo scorso Febbraio, con assicurazioni in ordine ad una loro ripresa sin qui colpevolmente disattese. Neppure hanno trovato concretizzazione gli impegni presi per i tirocinanti Mibact di terza fascia, circa 200 unità avviate al lavoro soltanto qualche mese fa. Caso ancor più grave quello riguardante 30 unità, sempre di terza fascia, addirittura escluse da tutto, al momento persino dal tirocinio». «Il bando di reclutamento del settore Miur – sottolinea Gallo – prevedeva un impiego per 10 mesi per 600 soggetti da utilizzare negli istituti scolastici calabresi. Anche qui impegni tanti, ma fatti ancora zero, specie in ordine all’eventuale ripresa dei tirocinii a seguito della loro scadenza». Altro ambito: gli oltre 5.000 tirocinanti in servizio negli enti pubblici: «Anche in questo caso – ricorda Gallo – si registrano difficoltà di ordine burocratico ed assenza di chiarezza su prospettive ed impegni futuri, con la Giunta regionale ed il Governo nazionale che si rimpallano accuse e responsabilità». Situazioni diverse, per un unico destino, tutt’altro che positivo. «In mancanza di idonee soluzioni – osserva Gallo – il patrimonio di conoscenze e professionalità maturato ed acquisito nel tempo andrà inevitabilmente disperso, con pesanti ricadute sia sui livelli occupazionali sia sulla funzionalità degli uffici interessati».