Facevano parte dello stesso nucleo familiare e usufruivano del reddito di cittadinanza: i Carabinieri della Stazione di Rogliano hanno denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Castrovillari 3 persone. Erano riusciti a percepire fraudolentemente dall’I.N.P.S. circa 1.000 euro al mese dallo scorso maggio. A destare i l sospetti dei militari il fatto che un 34enne di Lungro ma trapiantato da anni a Rogliano, già noto all’Arma, risultasse irreperibile da diverse settimane. I carabinieri sono riusciti a rintracciarlo ad Altomonte dove, senza dire nulla ad amici e parenti, si era trasferito già dal mese di luglio 2019 presso la casa paterna, senza uscirne mai se non per brevissime commissioni. La circostanza per cui non avesse mai mutato la propria residenza roglianese ha però insinuato nei Militari il dubbio che, al di là della propria volontà di sfuggire alle notifiche e rallentare così i Procedimenti Penali a suo carico, ci fosse qualcosa di più: eseguito il raffronto con la banca dati I.N.P.S., la verità è emersa nel giro di pochi giorni. Sia il 34enne che il padre, sono infatti risultati percettori di reddito di cittadinanza. A seguito di ulteriori sopralluoghi effettuati presso la loro abitazione ad Altomonte i militari hanno scoperto che anche la compagna romena del padre percepiva il beneficio.Sequestrate le 3 carte magnetiche rilasciate dagli uffici postali di Rogliano ed Altomonte. I 3 dovranno ora rispondere in concorso dei reati di Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e Comunicazione non veritiera dello stato di famiglia. Dovranno inoltre restituire i 9.500 euro frodati all’INPS.
Truffa reddito cittadinanza, tre denunce nel cosentino
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