La storia della donna in stato di ebbrezza soccorsa a Castrolibero ha conquistato le prime pagine. Polemiche sui primi soccorritori che, secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, avrebbero abbandonato la donna al suo destino dopo un breve intervento.
Una testimone ci ha raccontato la vicenda iniziata alle 9:30 circa quando la straniera, si è scoperto poi essere ucraina, ha “prelevato” un cartone di vino in un market per poi spostarsi di fronte ad una abitazione di Viale Resistenza. La proprietaria dell’abitazione ha cercato in tutti i modi di aiutare la donna, provando a darle conforto insieme a parenti e amici. La signora non ha accettato se non un bicchiere d’acqua e all’arrivo dei soccorritori a bordo di una ambulanza non medicalizzata di una associazione privata ha rifiutato il ricovero.
Il direttore della centrale del 118 Riccardo Borselli ha chiarito la dinamica dei fatti. Il personale della prima ambulanza ha assistito la donna per 50 minuti valutandone lo stato di salute e provando a convincerla a proseguire gli accertamenti in ospedale, poi l’altro intervento del 118 e il trasporto all’Annunziata da dove la donna si è allontanata di nascosto.
Oggi la donna è stata protagonista di una vicenda molto simile, questa volta nel territorio di Cosenza. Era nel parco di Via Misasi ancora in condizioni precarie.
Una volta in ospedale, la signora ucraina è stata presa in carico dai servizi sociali e sarà ospitata nella Casa di San Francesco
Donna soccorsa a Castrolibero, il racconto di testimoni e 118
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