Si è parlato di accesso al fondo per le vittime dei reati di tipo mafioso e dei reati intenzionali violenti durante un convegno organizzato da Animed al Rendano di Cosenza, ma l’attenzione della platea di studenti è stata catturata dalla storia di Yvette, una donna camerunense vittima di violenze che ha denunciato e oggi è un esempio di come si possa rinascere con l’aiuto della parte buona della Società.
Yvette ha sofferto tante volte, da figlia quando il padre usava violenza sulla madre e non contribuiva alla sua crescita, da compagna di un uomo prima geloso e possessivo poi violento, da donna e madre discriminata perchè straniera.
Ogni volta ha avuto la forza di reagire, di andare per la sua strada, laureandosi, denunciando, scrivendo la propria storia e diventando un esempio. Ma forse non ce l’avrebbe fatta se non avesse incontrato le persone giuste e l’aiuto che ogni donna vittima di violenza dovrebbe avere.
La storia di Yvette è una delle tante in una società che ha fatto enormi passi avanti negli ultimi decenni ma ne compie altrettanti indietro quando vengono allo scoperto nuove situazioni di violenza e vessazione.
Il Prefetto di Cosenza Paola Galeone ricorda gli inizi della sua carriera, in un’epoca in cui elle donne erano precluse le posizioni apicali anche nell’amministrazione pubblica.
La storia Yvette esempio per le vittime di violenza
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