Omicidio Tersigni, Crotone chiede sicurezza

Gianluca Pasqua

Se l’intento di chi ha fatto fuoco era quello di uccidere Giovanni Tersigni l’obiettivo è stato raggiunto, se invece il 36enne crotonese vittima di un agguato nel centro storico doveva essere soltanto avvisato e gambizzato allora si è andati oltre il disegno criminoso. Il giovane è stato avvicinato mentre era seduto sui gradoni di Piazza Albani nel quartiere della ferriata e raggiunto da almeno 5 colpi di pistola calibro 7,65. Tre proiettili lo hanno colpito alle gambe e al gluteo provocandogli la rottura di una vena principale e causando una emorragia che gli è stata fatale. Non c’è stato nulla da fare, Tersigni soccorso e trasportato in ospedale in gravissime condizioni è morto in sala operatoria. Le indagini della squadra mobile di Crotone sono in corso e al momento non trapelano particolari che possano aiutare a ricostruire l’ambito in cui è maturato il fatto di sangue. Certo è che l’omicidio del 36 enne è il terzo episodio avvenuto nella zona storica della città nell’ultimo anno. La morte del giovanissimo Giuseppe Parretta prima, poi poi l’omicidio di Stefano D’Arca e adesso l’agguato mortale a Tersigni. Cittadini e associazioni invocano maggiore attenzione e vigilanza. Il controllo del territorio attraverso la video sorveglianza è una misura improcrastinabile.

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