Rifiuti, ultima chiamata per la Provincia di Cosenza

Gianluca Pasqua

Le buone notizie non sono mancate durante la conferenza stampa indetta dall’Ato di Cosenza per spiegare lo stato dell’arte della questione rifiuti nel territorio provinciale, ma il buon funzionamento del sistema è subordinato al realizzarsi di alcune condizioni (le solite). Le classiche soluzioni tampone che saranno adottate serviranno a superare, si spera, l’emergenza che si sta vivendo sul territorio e a trascinarsi fino all’estate, poi sarà necessario farsi trovare pronti con le soluzioni a lungo termine: due impianti di trattamento a disposizione, uno ottenuto riqualificando Rossano e l’altro realizzato ex novo, e una discarica di servizio.
Per questi obiettivi sono stati stanziati già dal 2016 43 milioni di euro, ma il problema è trovare il luogo adatto.

Ci penserà il Commissario, l’ing. Ida Cozza che ha individuato 13 siti idonei, tra questi se ne dovrà scegliere uno e vincere le eventuali resistenze delle comunità. Si tratta – è stato detto – di impianti ad impatto zero che permettono di passare da una percentuale di scarto vicina al 90% ad un dieci % di residuo da smaltire in discarica. E’ l’unica speranza, impensabile inviare l’immondizia fuori regione o all’estero.

E poi c’è il problema economico, quello che deriva dall’evasione delle tariffe, dal 30 al 50%, fenomeno che non permette di rendere sostenibile il sistema, e quello derivante dal blocco delle risorse versate al comune capofila Cosenza che ad oggi sono inutilizzabili a causa della procedura di dissesto, in attesa che sia effettivo il commissariamento dell’ente.
Il Presidente dell’Ato ha ricordato anche che adesso i comuni sono responsabili della propria situazione debitoria e in caso di mancato pagamento il servizio di smaltimento viene bloccato.

La situazione resta allarmante dunque… in questi mesi bisognerà fare quello che non è stato realizzato in un decennio… Si riuscirà?

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