Sanità, Belcastro riscrive a Cotticelli

Gianluca Pasqua

“Gentilissimo Commissario Cotticelli – comincia così la nuova lettera inviata dal sindaco di San Giovanni in Fiore al commissario ad acta della sanità calabrese nella quale il primo cittadino lamenta la mancata attuazione degli impegni assunti a fine luglio in una riunione tenutasi alla Cittadella regionale. Belcastro aggiunge:
“A qualche settimana dal nostro incontro, avvenuto il 23 luglio scorso, sulle diverse criticità presenti nel sistema sanitario della mia città, mi vedo costretto a scriverLe nuovamente per ricordarLe gli impegni che in quella circostanza Lei assunse con la nostra delegazione e che, a tutt’oggi, non registrano alcun provvedimento positivo. Eppure Lei, Generale Cotticelli, ha pieni poteri e carta bianca “per fare tutto” rispetto alla sanità calabrese, anche a seguito del famigerato Decreto Calabria, della cui approvazione tanto si è vantata la Ministra Grillo che lo ha indicato come la panacea di tutti i mali.  In realtà, sino ad oggi, la situazione del sistema sanitario calabrese e, in particolare, sangiovannese, sta solo peggiorando. 
Ad oggi, prosegue la lettera di Belcastro – non c’è stato alcun intervento per quanto riguarda l’implemento della dotazione organica del personale dell’ospedale cittadino che consentirebbe il pieno funzionamento del reparto di medicina e l’apertura della lungodegenza. 
La nostra richiesta di riorganizzare la medicina sul territorio e di recuperare le ore perse di specialistica prevedendo la presenza di un geriatra, di un endocrinologo e di un fisioterapista è rimasta totalmente inevasa.
Il mammografo promesso non è mai arrivato né sono state individuate soluzioni relative alla riconferma delle attività dell’ambulatorio di ostetricia e ginecologia e, quindi, al prosieguo del servizio con la presenza del ginecologo che non percepisce da oltre un anno nemmeno un euro a compenso delle sue prestazioni professionali. 
L’ufficio ticket nei pressi del presidio ospedaliero continua a rimanere chiuso.
I miei concittadini hanno atteso fino ad oggi con pazienza e fiducia che le promesse e gli impegni da Lei assunti si concretizzassero, ma ora non possono ulteriormente tollerare di continuare ad essere privati di servizi sanitari necessari e primari. 
La misura è veramente colma e a tutto c’è un limite!
Attenderemo sino alla prima decade di settembre per vedere finalmente riconosciuto il diritto alla cura ed alla tutela della salute dei cittadini sangiovannesi, per come è garantito dalla nostra Carta Costituzionale.  Se ciò non avverrà , San Giovanni in Fiore scenderà – conclude il sindaco della ‘capitale’ della Sila in piazza, pronta alla lotta”.

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